Per un piano di lavoro sopraelevato, anche se collocato a meno di due metri da terra, è necessario predisporre, a protezione dalla caduta dall’alto, barriere o altre difese equivalenti e ciò in adempimento al punto 1.7.3. dell'all. IV del D. Lgs. 81/2008.
Perché possa escludersi la responsabilità del garante per l’infortunio di un lavoratore dovuto a un rischio da comportamento imprudente è necessario che lo stesso abbia posto in essere anche le cautele finalizzate proprio al governo di tale rischio.
Il datore di lavoro è tenuto ad accertare la rispondenza alla legge dei macchinari utilizzati né la presenza sugli stessi della marcatura "CE" o l’affidamento riposto sulla notorietà del costruttore valgono ad esonerarlo dalle sue responsabilità.
Per ogni area di rischio esistono distinte sfere di responsabilità che quel rischio sono chiamate a governare. il “garante” è il soggetto che gestisce il rischio e quindi a lui va addebitato un illecito prodottosi nell'ambito della sua sfera gestoria.
Ritenuto responsabile un direttore dei lavori per l’infortunio mortale accaduto a un lavoratore a seguito dello smottamento di una delle pareti prive di protezioni di uno scavo in quanto riconosciuto garante del controllo della fonte di pericolo.
In tema di prevenzione degli infortuni sul lavoro la previsione dell’art. 299 del D. Lgs. 81/2008 amplia il novero dei soggetti investiti della posizione di garanzia, senza tuttavia escludere, in assenza di delega, la responsabilità del datore di lavoro.
In materia di infortuni sul lavoro, la condotta colposa del lavoratore infortunato non può assurgere a causa sopravvenuta sufficiente da sola a produrre l'evento quando sia comunque riconducibile all'area di rischio propria della lavorazione svolta.
Quando in un cantiere diverse imprese assumono in appalto l'esecuzione di lavori che impongono l'utilizzazione di ponteggi già installati da altri, esiste per esse l'obbligo di verificare che gli stessi siano completati nel pieno rispetto delle norme.
Le norme di prevenzione infortuni sono dettate a tutela non soltanto dei lavoratori nell'esercizio della loro attività ma anche dei terzi che si trovino nell'ambiente di lavoro e che non hanno un rapporto di dipendenza con il titolare dell'impresa.
Nella ipotesi di una errata e/o incompleta valutazione dei rischi da parte del datore di lavoro, non è sufficiente la sussistenza di un c.d. rischio occulto per interrompere il nesso causale tra la sua condotta e l’evento di danno subito dal lavoratore.
Risponde il responsabile di linea, nella sua funzione di preposto, per l’infortunio di un lavoratore rimasto folgorato in un cantiere ferroviario durante le operazioni di sostituzione dei conduttori elettrici di alimentazione della linea ferroviaria.
Infortunio mortale di un lavoratore durante i lavori in quota: tutte le violazioni contestate al datore di lavoro e rientranti nella sua area di governo erano suscettibili di realizzare la concretizzazione del rischio che le stesse miravano a prevenire.
Il datore di lavoro è responsabile delle lesioni patite da un lavoratore dipendente allorquando abbia consentito l'utilizzo di una macchina la quale, pur conforme alla normativa CE, per come assemblata e in pratica utilizzata lo abbia esposto a rischi.
Secondo un orientamento costante in materia di infortuni sul lavoro l'eventuale condotta colposa del lavoratore infortunato non può assurgere a causa da sola sufficiente a produrre l'evento se riconducibile all'area di rischio propria del lavoro svolto.
Il datore di lavoro non deve limitarsi a redigere un POS volto a prevenire le fonti di rischio connesse alle opere oggetto di appalto, ma deve aggiornarlo quando le stesse comportino sistemi di lavorazione più complessi rispetto a quelli previsti.
L'individuazione dei destinatari degli obblighi antinfortunistici deve fondarsi non già sulla qualifica rivestita da un soggetto bensì sulle funzioni in concreto esercitate che prevalgono rispetto alla carica attribuitagli e alla sua funzione formale.
L'impossibilità di procedere al pagamento della sanzione amministrativa non costituisce causa di forza maggiore idonea a giustificare il mancato espletamento della procedura estintiva in materia di infortuni sul lavoro prevista dal D. Lgs. n. 758/1994.
All'assoluzione della persona fisica imputata del reato presupposto non consegue un’automatica esclusione della responsabilità dell'ente per la sua commissione, sussistendo la stessa anche se l'autore del suddetto reato non sia stato identificato.
Delega di funzioni ex art. 16 D. Lgs. n. 81/2008 e delega “gestoria” ex art. 2381 codice civile: la cassazione in una ricognizione della normativa fa il punto sulla delega alla sicurezza che solleva il datore di lavoro dalla posizione di garanzia.
La titolarità di una posizione di garanzia non comporta per il verificarsi di un evento dannoso un automatico addebito di responsabilità colposa a carico del garante, essendo necessaria anche la verifica della prevedibilità ed evitabilità dello stesso.
Gli obblighi dell’appaltatore non vengono meno per il semplice fatto che le lavorazioni si svolgano in un ambiente messo a disposizione dal committente, qualora il rischio da prevenire inerisca alla specifica lavorazione allo stesso commissionata.
Il datore di lavoro di un’impresa appaltatrice anche quando l'organizzazione del luogo di lavoro è sottoposta ai poteri direttivi del committente ha l'obbligo di adottare idonee misure di protezione dai rischi pur se questi siano dovuti a interferenze.
Per sancire la responsabilità amministrativa di un ente ex D. Lgs. 231/2001 per un reato presupposto in materia di salute e sicurezza sul lavoro occorre configurare una “colpa di organizzazione” e approfondire sul concreto assetto dallo stesso adottato.
Le pareti completamente vetrate nelle vie di circolazione devono essere chiaramente segnalate e costituite da materiali di sicurezza fino all’altezza di un metro dal pavimento in modo tale che i lavoratori non possano entrare in contatto con le stesse.
Il committente risponde dell'infortunio occorso a un lavoratore autonomo ove sia dimostrato che egli abbia omesso di verificare la sua idoneità tecnico-professionale specie in relazione a situazioni di oggettiva pericolosità immediatamente percepibile.
La posizione di garanzia, generata da investitura formale o dall'esercizio di fatto delle funzioni tipiche del garante, deve essere individuata accertando in concreto la effettiva titolarità del potere-dovere di gestione della fonte di pericolo.
Per la configurabilità di un illecito amministrativo imputabile a un ente ex d. lgs. 231/2001 occorre provare che ci sia stata da parte di esso una "colpa di organizzazione" che ha avuto una incidenza causale sulla verificazione del reato presupposto.
Il datore di lavoro risponde dell'infortunio occorso a un dipendente per la mancata sicurezza di una macchina senza che il marchio di conformità "ce" o l'affidamento sulla competenza tecnica del costruttore valgano ad esonerarlo dalle sue responsabilità.
Quando ci sono più titolari della posizione di garanzia ovvero dell’obbligo di impedire un evento infortunistico ciascuno è per intero destinatario dello stesso e per andare esente da responsabilità non può invocare un eventuale subigresso di terzi.
Il datore di lavoro che non adempie agli obblighi di informazione e formazione risponde dell'infortunio di un lavoratore dipeso da una condotta imprudente, trattandosi di una conseguenza diretta e prevedibile della inadempienza degli obblighi formativi.
Il RSPP può essere considerato responsabile del verificarsi di un infortunio, anche in concorso col datore di lavoro, ogni volta che esso sia oggettivamente riconducibile ad una situazione pericolosa che avrebbe avuto l'obbligo di conoscere e segnalare.
Nella nozione di "luogo di lavoro", ai fini dell'applicazione delle misure antinfortunistiche, rientra ogni luogo in cui venga svolta e gestita una qualsiasi attività lavorativa indipendentemente dalle finalità della struttura in cui essa si esplichi.
Il preposto è deputato alla vigilanza dell'osservanza delle misure di prevenzione, atteso che lo stesso obbligo datoriale di vigilanza può ritenersi assolto solo in caso di attuazione di un sistema di controllo effettivo e adeguato al caso concreto.
Per configurare la responsabilità per un infortunio non occorre che sia integrata la violazione di specifiche norme di prevenzione essendo sufficiente che l'evento si sia verificato a causa dell'omessa adozione di misure di cui all'art. 2087 cod. civ..
Per l'infortunio di un lavoratore accaduto per il sopraggiungere di un convoglio durante un sopralluogo per i lavori di rifacimento della massicciata di una linea ferroviaria risponde il capo tronco FS o è avvenuto per il comportamento abnorme del lavoratore?
In tema di infortuni sul lavoro il dovere di sicurezza gravante sul datore di lavoro opera anche in relazione al committente dal quale non può tuttavia esigersi un controllo pressante, continuo e capillare sull'organizzazione e sull'andamento dei lavori.
Sul datore di lavoro grava l'obbligo giuridico di analizzare secondo la migliore evoluzione della scienza tecnica tutti i fattori di pericolo concretamente presenti all'interno dell'azienda, di redigere il DVR e di sottoporlo ad aggiornamenti periodici.
La regola cautelare che si assume violata nel caso di un infortunio deve essere individuata prima del fatto, nel senso che il comportamento doveroso basato sulla diligenza, prudenza e perizia deve essere desunto in concreto "ex ante" giammai "ex post".
In una impresa strutturata come persona giuridica, il destinatario delle normativa antinfortunistica è il suo legale rappresentante. é sullo stesso che ricade l'onere di dimostrare che dalla sua qualifica non discende anche quella di datore di lavoro.
Il fatto che un preposto, sia esso munito di investitura formale che nei fatti, non avesse seguito il corso di formazione e aggiornamento ex lege non può essere ragione di esonero da sue eventuali responsabilità per l’infortunio di un lavoratore.
Il principio di affidamento non può essere invocato da parte di chi sia già in colpa per avere violato norme precauzionali e ciononostante confidi che chi gli succede nella posizione di garanzia elimini le violazioni o ponga rimedio alle omissioni.
In materia di prevenzione infortuni sul lavoro maggiore è la pericolosità dell’attività esercitata in concreto e maggiori devono essere la diligenza e la perizia nel precostituire condizioni idonee a ridurre quanto più possibile il rischio consentito.
Il direttore dei lavori è responsabile dell’infortunio di un lavoratore a seguito del crollo della parete di uno scavo per non avere vigilato sulla sua rispondenza al progetto e sulla corretta esecuzione delle opere provvisionali di protezione.
Nel caso che più imprese operano in un unico cantiere l’obbligo di osservare le norme antinfortunistiche grava su ognuna di esse anche se interessata all'esecuzione di parte delle opere dovendo comunque loro verificare la sicurezza dei luoghi di lavoro.
Ai fini dell'estinzione delle contravvenzioni in materia di sicurezza sul lavoro non è richiesta una notifica formale al contravventore dell’ammissione al pagamento della sanzione ridotta ma è sufficiente che questi ne sia venuto comunque a conoscenza
Le norme in materia di prevenzione degli infortuni individuano specificamente gli obblighi penalmente sanzionati dei diversi garanti della sicurezza. le responsabilità delle figure intermedie non sostituiscono mai comunque quella del datore di lavoro.
Le norme di cui al D. Lgs. n. 81/2008, che presuppongono l'esistenza di un rapporto di lavoro quali quelle concernenti l’informazione e la formazione dei lavoratori, si applicano anche nel caso della insussistenza di un formale contratto di assunzione.
In tema di prevenzione degli infortuni sul lavoro la responsabilità del committente deve essere esclusa se l'evento dannoso non sia causalmente collegato ad un'omissione colposa che possa ritenersi direttamente imputabile alla sua sfera di controllo.
Ai fini degli obblighi di sicurezza si intende per fabbricazione di una attrezzatura l’attività della sua creazione e per fornitura una attività che comunque si intromette nella sua circolazione quale la vendita, il noleggio e la concessione in uso.
Non è sostenibile la tesi difensiva da parte del committente che non ha designato un coordinatore di avere affidata la sicurezza in cantiere al direttore dei lavori. tale figura svolge un'attività limitata al controllo dell’esecuzione del progetto.
Nel giudizio di cassazione sono precluse la rilettura degli elementi di fatto posti alla base della decisione impugnata e l’autonoma adozione di nuovi e diversi parametri di ricostruzione dei fatti rispetto a quelli adottati dai giudici di merito.
La mancanza di una nomina formale dei dirigenti e dei preposti non è rilevante sulla loro formazione in materia di sicurezza sul lavoro in quanto quello che rileva è la ratio della norma che richiede che sia comunque formato chi esercita tali funzioni.
Chi è il datore di lavoro nelle società di capitali. Chi ha l'obbligo di effettuare la valutazione dei rischi e di elaborare il DVR? Si applica alle società di capitali il principio di effettività di cui all'art. 299 del D. Lgs. n. 81/2008? Le indicazioni in merito della Corte di Cassazione in una recente sentenza della IV Sezione penale. Il testo e il commento a cura di G. Porreca.
Un rischio «eccentrico» legato all'imprudenza del lavoratore non è idoneo a escludere il nesso di causa tra l'omissione del datore di lavoro e l’infortunio se sono mancate le cautele volte proprio a governare l’imprudente esecuzione dei suoi compiti.
Cumulare in un unico soggetto la qualifica di datore di lavoro con quella del RSPP contribuisce a concentrare in capo allo stesso tutti gli oneri esecutivi, elaborativi e decisionali in materia di organizzazione e di valutazione e gestione del rischio.
Il comportamento di un lavoratore infortunato se attiva un rischio eccentrico o esorbitante dalla sfera di rischio governata dal titolare della posizione di garanzia, anche se tenuto nell’ambito delle sue mansioni, è idoneo ad escludere il nesso causale fra la condotta del datore di lavoro e l'evento lesivo.
L’attività ispettiva del UPG in materia di sicurezza sul lavoro non è una attività di indagine preliminare che presuppone l’esistenza di una “notitia criminis” ma è finalizzata a raccogliere indizi di reato e elementi per l'applicazione della legge penale.
Incombe sul datore di lavoro il compito di vigilare, anche mediante la nomina di un preposto o di un delegato, sulle modalità di svolgimento del lavoro in modo da garantire la corretta osservanza delle disposizioni atte a prevenire infortuni sul lavoro.
L’assunzione di una posizione di garanzia non comporta una automatica responsabilità del datore di lavoro per un evento infortunistico se non viene accertato che il rischio concretizzatosi sia ricollegato ad una normativa che si presume violata.
Risponde il capocantiere, quale preposto, per l’infortunio occorso a un lavoratore in un ambiente confinato se non ha verificato che fosse stato sottoposto a visita medica di idoneità alla mansione e che fosse stato formato e fornito dei necessari DPI.
Come fare per individuare le posizione di garanzia in materia di sicurezza sul lavoro e i soggetti deputati alla gestione del rischio in una struttura complessa come quella di un ente comunale? Lo ha suggerito in una recente sentenza la Cassazione chiamata a decidere su di un ricorso presentato dal Sindaco di un Comune condannato per l'infortunio mortale di un dipendente. Il testo e il commento a cura di G. Porreca.
Non è responsabile il datore di lavoro per l'infortunio accaduto a un lavoratore che per delle lavorazioni non ha utilizzato un macchinario previsto nel dvr ma uno scelto di sua iniziativa che ha determinato il rischio che ha portato all’infortunio.
Nel caso in cui è previsto che in uno stesso luogo di lavoro debbano operare più imprese possono realizzarsi dei rischi interferenziali anche quando i lavori contemplino la presenza non contemporanea, ma successiva, delle imprese stesse.
Ritenuti responsabili per un infortunio mortale accaduto durante una operazione di scarico di merci il datore di lavoro per non avere adottate le misure di prevenzione e l’operatore di un carrello per non avere osservato alcuna cautela nella manovra.
E' da escludere la indennizzabilità dell'infortunio subito da un lavoratore mentre si reca al bar nella pausa caffè dato che, esponendosi a un rischio non legato all'attività lavorativa, viene interrotta la connessione fra la stessa e l’incidente.
L’obbligo da parte del preposto di segnalare al datore di lavoro le anomalie dei macchinari e le condizioni di pericolo che si verifichino durante il lavoro non può risolversi nell'attesa che le stesse siano segnalate da parte dei lavoratori o di terzi.
L'individualizzazione della responsabilità penale impone di verificare non soltanto se vi sia stata la violazione di una regola antinfortunistica ma anche se chi l’ha commessa abbia potuto prevedere con giudizio "ex ante" che potesse causare un evento.
In applicazione dell’art. 437 cod. pen. va riconosciuta una penale rilevanza anche alle condotte che, attraverso la violazione delle norme di prevenzione degli infortuni sul lavoro, abbiano messo a repentaglio l'incolumità anche di un singolo lavoratore.
Il datore di lavoro, che ha valutato preventivamente i rischi, fornito al lavoratore i relativi DPI e adempiuto agli obblighi propri di sicurezza, non risponde delle lesioni personali derivate da una condotta imprevedibilmente colposa del lavoratore.
La scelta da parte del committente di un’impresa senza verificare la sua idoneità equivale in sostanza a una ingerenza nei lavori che fa assumere allo stesso una posizione di garanzia, dato che può determinare il loro svolgimento in condizioni di ‘insicurezza’.
Il datore di lavoro ha l’obbligo di verificare l'adeguatezza funzionale e la sicurezza di una macchina ricevuta in comodato e risponde dell’infortunio accaduto a un dipendente durante il suo utilizzo se dovuto alla mancanza dei requisiti richiesti.
La sorveglianza continuativa di un lavoratore fragile da parte di altri lavoratori, non potendo rendere nota la sua patologia senza il suo consenso, si può attuare organizzando il lavoro in modo che ciascuno di essi possa intervenire in caso di necessità.
Per la verifica della idoneità tecnico-professionale di un’impresa affidataria non è sufficiente per il committente fare affidamento su quanto dalla stessa dichiarato. occorre farsi esibire invece la documentazione prevista dalle disposizioni di legge.
Il rivenditore di una macchina risponde dell'infortunio accaduto presso la stessa a un lavoratore o anche a un esterno all’azienda se questa, benché munita di marcatura ce e di dichiarazione di conformità, non rispetta i requisiti di sicurezza richiesti.
Il coordinatore per la sicurezza è corresponsabile con il datore di lavoro per un infortunio sul lavoro occorso durante le operazioni di carico e scarico se ha omesso di prevedere un’area ad esse destinata e a verificare che fosse stata indicata nel POS..
La responsabilità del costruttore di una macchina, nel caso di un infortunio legato a inosservanze di cautele infortunistiche nella sua fabbricazione, non esclude quella del datore di lavoro sul quale gravano comunque gli obblighi di sicurezza.
In presenza di pericolosi contatti meccanici con elementi mobili di un'attrezzatura di lavoro questi devono essere dotati di protezioni o di sistemi protettivi che impediscano l'accesso alle zone pericolose o che arrestino i movimenti pericolosi.
Il committente non può limitarsi a "confidare" che l'appaltatore abbia le competenze per procedere ai lavori sulla base esclusivamente dell'accettazione dell'incarico, ma è tenuto ad eseguire un controllo effettivo sulla sua struttura organizzativa.
Non è punibile il datore di lavoro per non avere vigilato che i lavoratori rispettassero gli obblighi di sicurezza posti a loro carico se dimostra che in cantiere fosse presente il preposto dallo stesso nominato sul quale gravano le stesse incombenze.
Il responsabile del servizio di prevenzione e protezione non ha l’obbligo di attuare le misure di prevenzione correttamente segnalate al datore di lavoro e indicate nel dvr ma da questi consapevolmente disattese né di vigilare sulla loro osservanza.
Lo stato di ebbrezza, concausa nel determinismo di un infortunio accaduto a un lavoratore, certamente non rappresenta una condotta eccentrica e anomala tale da spezzare il nesso causale tra l'omissione addebitata al datore di lavoro e l'evento.
Il committente è titolare di una posizione di garanzia idonea a fondare la sua responsabilità per un infortunio sia per la scelta dell'impresa che in caso di omesso controllo dell'adozione delle misure di tutela della salute e sicurezza sul lavoro.
Il comportamento di un lavoratore chiamato ad utilizzare un macchinario senza essere stato preventivamente formato non può essere considerato esorbitante ai fini della individuazione delle responsabilità per un eventuale infortunio accadutogli.
Il RSPP, pur svolgendo in azienda un ruolo di consulenza, ha l'obbligo giuridico di adempiere diligentemente l'incarico affidatogli individuando i rischi connessi all'attività lavorativa e fornendo le opportune indicazioni tecniche per risolverli.
In tema di gestione della sicurezza degli edifici scolastici, ai fini della individuazione dei soggetti responsabili, è necessario distinguere tra le misure di tipo strutturale e impiantistico e gli adempimenti di tipo amministrativo e gestionale.
Il mancato adempimento da parte del committente datore di lavoro di compilare il duvri non può estendersi sino a richiedere all’appaltatore di sostituirsi nell'opera di coordinamento finalizzata a eliminare o almeno ridurre i rischi da interferenza.
Il medico competente è titolare di una propria sfera di competenza e non deve limitarsi ad un ruolo meramente passivo ma deve dedicarsi rispetto al datore di lavoro ad un’attività propositiva e informativa in relazione al proprio ambito professionale.
L'assunzione di fatto di determinate mansioni e lo svolgimento di determinate attività in ambiente di lavoro, sia pure senza una formale investitura o rapporto di lavoro, è causa di responsabilità per le eventuali conseguenze dannose ad essa collegata.
I documenti contenenti il giudizio di idoneità alla mansione ex art. 41 del D. Lgs. n. 81/2008 vanno considerati di natura pubblica per cui la loro falsificazione mediante fotocopia integra il delitto di falsità materiale in atti pubblici.
Il datore di lavoro che non adempie ai suoi obblighi di formazione su di lui gravanti risponde, a titolo di colpa specifica, dell'infortunio di un lavoratore dipeso da una condotta imprudente conseguenza diretta dell’inadempienza degli obblighi formativi.
Il RSPP non è un delegato ma un consulente del datore di lavoro e può essere chiamato a rispondere del verificarsi di un infortunio ogni qualvolta esso sia riconducibile ad una situazione pericolosa che avrebbe avuto l'obbligo di conoscere e segnalare.
Nelle strutture complesse l’infortunio è in genere riconducibile alla responsabilità del preposto se occasionato dall’attività lavorativa, del dirigente se legato alla organizzazione aziendale e del datore di lavoro se derivante da scelte gestionali.
L'esistenza di postazioni di lavoro in quota che possono esporre al rischio di caduta dall’alto impone l’adozione preventiva delle misure prescritte per la sua protezione e la permanenza delle medesime sino a quando le lavorazioni non siano cessate.
I lavoratori autonomi ai quali un datore di lavoro ha affidato dei lavori, servizi o forniture da svolgere all’interno della propria azienda devono cooperare e partecipare al coordinamento nell’attuazione degli interventi di prevenzione e protezione.
Non va attribuita al Comune la posizione di garanzia del committente ex art. 90 d. lgs. 81/08 per alcuni lavori di manutenzione straordinaria sulla rete idrica comunale ma alla concessionaria alla quale ha affidata la sua gestione in piena autonomia.
Il coordinatore per la sicurezza ricopre una posizione di garanzia che si affianca a quella di altri soggetti destinatari delle norme antinfortunistiche e può rispondere con essi per un infortunio nel caso di una carente analisi dei rischi presenti in cantiere.
Il committente è titolare di una posizione di garanzia che può renderlo responsabile per un infortunio in caso di un omesso controllo dell'adozione da parte dell'appaltatore delle misure di sicurezza specie se le carenze siano immediatamente percepibili.
Per determinare una posizione di garanzia nei cantieri edili occorre prima inquadrare la natura del rischio e verificare in concreto se sia riconducibile all'interferenza fra l'opera di più imprese o se invece essa inerisca all'esclusiva attività della singola impresa
Il datore di lavoro ha l'obbligo giuridico di analizzare ed individuare tutti i fattori di pericolo concretamente presenti all'interno dell'azienda e, all'esito, redigere il dvr anche con riguardo alle aziende che occupino fino a dieci addetti
In materia di prevenzione degli infortuni sul lavoro, qualora vi siano più titolari della posizione di garanzia, ciascuno è per intero destinatario dell'obbligo di tutela per cui una omessa cautela antinfortunistica è addebitabile ad ognuno di essi.
In materia di prevenzione degli infortuni sul lavoro il direttore tecnico ed il capocantiere sono titolari di autonome posizioni di garanzia in quanto egualmente destinatari dell'obbligo di dare attuazione alle norme in materia di sicurezza sul lavoro.
L'individuazione dei destinatari degli obblighi di cui alle norme antinfortunistiche deve fondarsi non già sulla qualifica rivestita bensì sulle funzioni in concreto esercitate che prevalgono quindi rispetto alla funzione formale attribuita al soggetto.
La eventuale responsabilità del costruttore per avere progettato o fabbricato un macchinario privo dei requisiti di sicurezza non esclude quella del datore di lavoro che lo utilizza sul quale grava comunque l'obbligo di eliminare le fonti di pericolo.
Il CSP/CSE risponde in cooperazione con il datore di lavoro per l’infortunio di un escavatorista sprofondato col proprio mezzo in una cisterna sottostante l’area di cantiere per non avere predisposto e segnalato dei percorsi di circolazione dei mezzi.
L’amministratore condominiale che stipula un contratto di affidamento in appalto di lavori da eseguire nell’interesse del condominio assume la posizione di committente se gli vengono riconosciuti una autonomia di azione e concreti poteri decisionali.
In tema di prevenzione degli infortuni sul lavoro gli obblighi negli appalti interni di informazione, di cooperazione e di coordinamento in capo al committente datore di lavoro non si esauriscono negli accordi contrattuali assunti con l'appaltatore...
L’incarico dato dal committente dell’opera al coordinatore per la sicurezza in fase di progettazione e di esecuzione richiede una chiarezza di contenuti sia con riferimento al soggetto designato sia rispetto alla tipologia dei lavori da eseguire.
Perché sia accertata una mancata cooperazione da parte del committente datore di lavoro in applicazione dell’art. 26 del D. Lgs. n. 81/2008 occorre individuare quale comportamento lo stesso avrebbe dovuto tenere per evitare un evento infortunistico.
Per la caduta di un cliente di un supermercato durante l’utilizzo di una scala mobile installata nella struttura risponde il gestore dell’esercizio quale soggetto garante della sicurezza di tutti coloro che frequentano l’esercizio commerciale.
Colui che subentra, in forza di un contratto di affitto di azienda, nella gestione dei locali in cui si svolga una prestazione lavorativa assume la posizione di garanzia del datore di lavoro, essendo irrilevanti le indicazioni contenute nel contratto.
Lo schema del DUVRI predisposto in fase di procedimento di gara ha una mera funzione illustrativa e soltanto in fase di esecuzione del contratto acquista, una volta conclusa la procedura di gara, una valenza specifica. rigettato un ricorso per una presunta incompatibilità di un commissario di gara.
In tema di infortuni sul lavoro l'obbligo per il committente di nominare il coordinatore per la sicurezza è connesso già alla sola previsione di più imprese in cantiere, anche non in contemporanea, e non alla verifica successiva di tale situazione.
Deve escludersi la configurabilità del reato di cui all'art. 4 dello statuto dei lavoratori quando gli impianti audiovisivi o di controllo a distanza installati nei luoghi di lavoro siano strettamente funzionali alla tutela del patrimonio aziendale.
Le conseguenze penali derivanti dalla concessione in uso di macchinari e attrezzature di lavoro non conformi alle norme antinfortunistiche non possono essere eluse con una clausola di esonero da responsabilità contenuta in un contratto di comodato.
Il direttore tecnico di cantiere oltre a tutelare la sicurezza dei lavoratori è tenuto a vigilare affinché l’opera sia eseguita in maniera conforme alle normative vigenti ed è anche garante della sicurezza dei fruitori dell’opera una volta realizzata.
Non può essere ascritto al preposto una eventuale condotta omissiva per non avere rispettato gli obblighi di sicurezza sul lavoro laddove non si abbia la certezza che fosse a conoscenza di una prassi elusiva o che l'avesse colposamente ignorata.
In tema di infortuni sul lavoro non può essere ascritta al datore di lavoro la responsabilità di un evento lesivo o letale per culpa in vigilando se non si è certi che fosse a conoscenza di prassi incaute dalle quali sia scaturito l’evento stesso.
Il coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione risponde della configurazione generale e strutturale del cantiere e del rispetto delle procedure e misure di sicurezza previste nel PSC nonché degli eventuali infortuni legati a una loro carenza.
In materia di sicurezza sul lavoro è centrale il concetto di rischio e il garante dello stesso è colui che lo gestisce. è lui che deve essere chiamato a rispondere nel caso che un evento illecito si sia prodotto nell’ambito della sua sfera gestoria.
Per la valutazione di un provvedimento di sequestro di un cantiere operato dagli u.p.g. dell’organo di vigilanza non é sufficiente basarsi sulle evidenze visive dei verbalizzanti ma occorre operare una disamina completa delle risultanze investigative.
Il venditore di una macchina ha l’onere di verificare il rispetto del prodotto fornito e dei suoi accessori alle norme di sicurezza e può rispondere di un infortunio se nel manuale d’uso non è stato indicato l’utilizzo di un accessorio di sicurezza.
L’obbligo di prevedere delle scadenze nel programma di sorveglianza sanitaria dei lavoratori va riferito a rapporti di lavoro di una certa durata nel tempo e non a prestazioni occasionali non avendo la previsione in tal caso alcun senso.
La violazione della procedura amministrativa estintiva prevista dal D. Lgs. 758/1994 non può condizionare l'esercizio dell'azione penale. un orientamento contrario appare infatti incompatibile con il principio di obbligatorietà dell'azione penale.
Ai fini dell’applicazione dell’art. 437 c.p. è necessario che l'omissione o la rimozione dolosa degli impianti o apparecchi destinati a prevenire gli infortuni sul lavoro possano pregiudicare l'integrità fisica di una collettività di lavoratori.
Quando l’obbligo di impedire un evento ricade su più persone il nesso di causalità tra la condotta omissiva o commissiva del titolare di una posizione di garanzia non viene meno per il mancato intervento di un altro soggetto ugualmente obbligato.
La verifica dell’idoneità delle imprese o dei lavoratori autonomi incaricati di eseguire dei lavori non può ridursi al controllo della loro iscrizione alla camera di commercio, ma esige la verifica, da parte del committente, della loro adeguatezza.
Ai fini della individuazione dei rischi interferenziali ex art. 26 del d. lgs. n. 81/2008 occorre aver riguardo non alla qualificazione civilistica attribuita al rapporto tra le imprese che cooperano tra loro ma all'effetto che tale rapporto origina.
Non si può desumere, in applicazione dell'art. 2087 c.c., un obbligo assoluto del datore di lavoro di adottare ogni cautela diretta a garantire un ambiente di lavoro a 'rischio zero' quando di per sé il pericolo di una lavorazione non sia eliminabile.
La competenza a controllare il rispetto dei limiti temporali dell'orario di lavoro degli autisti a mezzo dei cronotachigrafi e a irrogare le relative sanzioni appartiene, oltre che ai preposti alla sicurezza stradale, anche all'ispettorato del lavoro.
Una idonea e adeguata formazione e informazione dei lavoratori sui rischi connessi con la propria attività in azienda e sul corretto comportamento da tenere per svolgere la stessa possono certamente contribuire a evitare gli eventi infortunistici.
In materia di infortuni sul lavoro, per la configurabilità di una responsabilità del committente per culpa in eligendo non è necessario che sia stato stipulato un contratto di appalto con l’impresa affidataria bastando che ci siano stati degli accordi.
Il direttore dei lavori esercita, per conto del committente, i poteri di controllo sull'attuazione dell’appalto che questi non può svolgere di persona, sicché ha il dovere di vigilare affinché l'opera sia eseguita in maniera conforme al progetto.
La sanzione da applicare per la violazione di una disposizione in materia di salute e sicurezza, anche se ha riguardato più lavoratori, è unica a meno che il legislatore non abbia indicato esplicitamente che vada applicata per ogni singolo lavoratore.
In tema di responsabilità degli enti, anche nel caso che il reato si sia prescritto, il giudice deve procedere all'accertamento della responsabilità amministrativa della persona giuridica nel cui interesse e nel cui vantaggio l'illecito fu commesso.
Per l'infortunio occorso a un collaboratore occasionale su di un fondo agricolo risponde il gestore in quanto, rivestendo una specifica posizione di garanzia, grava su di esso l'obbligo giuridico dell'esatta osservanza delle norme antinfortunistiche.
L’impresa affidataria è tenuta a adempiere per ogni ditta subappaltatrice agli obblighi di verifica della idoneità tecnico professionale, allo scambio delle informazioni, alla cooperazione e coordinamento e alla valutazione dei rischi interferenziali.
A fronte di una condotta indiziata di colpa che abbia cagionato un certo evento occorre chiedersi se, in caso di un comportamento alternativo lecito, l'evento si sarebbe verificato ugualmente.
I rischi la cui gestione è affidata al CSE sono soltanto quelli interferenziali fra le imprese o anche quelli specifici di ogni singola impresa? E’ una domanda alla quale si cerca di dare un riscontro nel commentare delle sentenze della Corte di Cassazione.
Il rispetto delle norme antinfortunistiche esula dalla sussistenza di un rapporto di lavoro subordinato o autonomo, essendo da riconoscere la tutela anche per lavori prestati per amicizia o comunque in situazione diversa dalla prestazione di lavoro.
L'istituto del distacco non si traduce in un totale esonero per il distaccante dall'obbligo di garantire l'incolumità del proprio dipendente in quanto resta quello di informarlo e formarlo sui rischi delle mansioni che è chiamato a svolgere nel distacco.
Che succede, ai fini dell'estizione delle contravvenzioni in materia di salute e sicurezza sul lavoro di cui all'art. 24 del D. Lgs. n. 758/1994, se il pagamento della sanzione amministrativa a titolo di oblazione avviene oltre i 30 giorni fissati dalle disposizioni di legge? Si è espressa in merito la Corte di Cassazione in una recente sentenza.
Risponde il direttore dei lavori da parte del committente dell'infortunio di un lavoratore accaduto in un cantiere edile a causa della mancata adozione delle misure di sicurezza sul lavoro? Si è espressa questa volta sul tema così dibattuto il Tribunale di Bari avanzando le sue motivazioni e allineandosi alla prevalente giurisprudenza della Cassazione.
In tema di prevenzione degli infortuni il datore di lavoro ha l’obbligo di analizzare tutti i fattori di pericolo presenti in azienda secondo la propria esperienza, l’evoluzione della scienza tecnica e la casistica in relazione alla singola lavorazione.
Nel caso dell’infortunio di un dipendente, legato a una prassi "contra legem" e foriera di pericoli instauratasi in azienda, la condotta del datore di lavoro che non sia intervenuto integra il reato di lesione colposa aggravato dalla violazione delle norme antinfortunistiche.
Il datore di lavoro risponde dell'infortunio di un lavoratore dovuto alla mancanza, su una macchina da lui usata, dei previsti requisiti di sicurezza né la presenza su di essa della marcatura di conformità ce vale a esonerarlo dalle sue responsabilità.
Negli appalti interni il committente datore di lavoro è tenuto non solo a prevedere nel documento unico di valutazione dei rischi interferenziali le misure di prevenzione da adottare ma anche a verificare che le stesse siano state concretamente attuate.
La qualifica di datore di lavoro si radica non già in una veste meramente formale bensì nella effettiva titolarità del rapporto di lavoro con il lavoratore e ciò per evitare che il datore stesso possa sottrarsi al rispetto degli obblighi di sicurezza.
In tema di responsabilità degli enti per reati colposi di evento in violazione della normativa antinfortunistica compete al giudice di merito accertare preliminarmente l'esistenza di un mog e che sia stato efficacemente attuato prima dell’accaduto.
Il consenso rilasciato dai singoli lavoratori ad installare dispositivi di videosorveglianza dei luoghi di lavoro non vale a scriminare la condotta del datore di lavoro che li ha installati in violazione delle disposizioni di legge dettate in materia.
Il RSPP risponde, a titolo di colpa professionale, unitamente al datore di lavoro ogniqualvolta un infortunio sia oggettivamente riconducibile ad una situazione pericolosa che egli avrebbe avuto l'obbligo di conoscere e segnalare al datore di lavoro.
Il datore di lavoro non deve limitarsi ad informare i lavoratori sulle norme antinfortunistiche previste ma deve attivarsi e controllare sino alla pedanteria che le norme stesse siano assimilate dai lavoratori nella ordinaria prassi di lavoro.
Ai fini dell’applicazione del D. Lgs. 81/08 sono da intendersi quali luoghi di lavoro quelli destinati a ospitare posti di lavoro ubicati all’interno di un’azienda nonché ogni altro suo luogo accessibile ai lavoratori nell’ambito del proprio lavoro.
Qualora il datore di lavoro provveda alla formazione dei lavoratori sui rischi derivanti da un macchinario ma ometta di farlo utilizzare in sicurezza l'adempimento del primo obbligo non fa venire meno l'incidenza causale dell'inadempimento del secondo.
Per determinare la posizione di garanzia del CSE occorre prima verificare in concreto se la realizzazione di un rischio sia dovuta all'interferenza fra l'opera di più imprese o se, invece, essa inerisca all'esclusiva attività della singola impresa.
Non vi è nessuna distinzione tra i vigili del fuoco e gli altri lavoratori salvo che per essi possono verificarsi situazioni operative che differenziano la loro posizione in correlazione con l'accettazione del rischio tipico della loro professione.
Le "norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro" di cui agli artt. 589 e 590 c.p. sono riferibili non solo alle norme inserite nelle leggi specificamente antinfortunistiche ma anche a tutte quelle che tendono a garantire la sicurezza del lavoro.
Il datore di lavoro è tenuto ad accertare i requisiti di legge dei macchinari utilizzati e risponde dell'infortunio di un dipendente dovuto alla loro mancanza senza che la presenza della marcatura "CE" valga ad esonerarlo dalle sue responsabilità.
Il coordinatore in fase di esecuzione dei lavori ha una autonoma funzione di alta vigilanza che riguarda la generale configurazione delle lavorazioni e non anche il puntuale controllo, momento per momento, delle singole attività lavorative.
Non può essere ritenuto eccentrico il comportamento di un lavoratore che, trovandosi in un cantiere ove operano più imprese, collabori a qualsiasi titolo, anche occasionalmente ed indebitamente, alle lavorazioni di un’impresa diversa dalla propria.
Il datore di lavoro ha l'obbligo di individuare tutti i fattori di rischio presenti nella propria azienda. Ma come deve comportarsi nei confronti dei rischi rari e dei rischi "non noti" e quando un rischio è da considerarsi "non noto"? Ha risposto la Corte di Cassazione in una recente sentenza della IV sezione penale. Il commento a cura di G. Porreca.
In tema di sicurezza sul lavoro l'obbligo di formazione dei dipendenti non è escluso né è surrogabile dal loro personale bagaglio di conoscenza formatosi per effetto di una lunga esperienza o realizzatosi per un travaso di conoscenza tra i lavoratori
Compito del titolare della posizione di garanzia è evitare che si verifichino eventi lesivi connaturati all'esercizio delle attività lavorative anche nell'ipotesi in cui i rischi siano conseguenti ad eventuali negligenze e imprudenze dei lavoratori.
In una breve ordinanza della sezione VII penale la Corte di Cassazione si è espressa sulla derogabilità e sulla delegabilità da parte del datore di lavoro in quanto ai doveri di vigilanza e controllo sull'applicazione delle norme poste a tutela della salute e sicurezza dei lavoratori.
Fornito dalla Corte di Cassazione in una recente sentenza della IV sezione penale un utile suggerimento per una corretta individuazione dei rischi interfernziali di cui all'art. 26 del D. Lgs. n. 81/2008 sugli obblighi connessi ai contratti di appalto o d'opera o di somministrazione che possono emergere allorquando diverse organizzazioni di lavoro operano nell'ambito di uno stesso ambiente.
In materia di sicurezza sul lavoro nel caso in cui in una azienda manchino in alcune attrezzature di lavoro dei dispositivi di sicurezza previsti dalle disposizioni di legge, è configurabile la responsabilità del datore di lavoro anche nelle strutture aziendali complesse. Il parere della Corte di Cassazione in una recente sentenza.
Grava sul committente di un’opera edile, insieme al datore di lavoro, l'obbligo di assicurare nei cantieri temporanei o mobili le misure generali poste a tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori e di valutare e eliminare tutti i rischi ivi esistenti e, ove ciò non fosse possibile, di ridurli al minimo? Il parere della Corte di Cassazione in una delle ultime sentenze pubblicate dalla suprema Corte.
Risponde il direttore dei lavori dell’infortunio accaduto in un cantiere edile a un lavoratore legato a delle carenze di misure antinfortunistiche e a delle violazioni in materia di salute e sicurezza sul lavoro? Una domanda ormai ricorrente questa alla quale la giurisprudenza non è ancora riuscita a dare una risposta che abbia un carattere di uniformità.
Il committente è esonerato dagli obblighi in materia antinfortunistica limitatamente alle precauzioni che richiedono una specifica competenza nelle procedure da adottare, nell'utilizzazione di speciali tecniche o nell'uso di determinate macchine.
L'amministratore può rispondere per l’infortunio avvenuto durante i lavori di manutenzione del fabbricato condominiale per culpa in eligendo, se l’impresa affidataria risulta priva di capacità tecnica, e in vigilando per non avere vigilato su di essa.
La nozione di interferenza tra impresa appaltante e appaltatrice non può ridursi alle sole circostanze che riguardino "contatti rischiosi" tra il personale delle due imprese, ma deve ricomprendere anche tutte le attività antecedenti ai contatti stessi.
Le qualifiche di lavoratore e di datore di lavoro, secondo il D. Llgs. n. 81/2008, fanno perno rispettivamente sui criteri della organizzazione e direzione del lavoro e sulla mancanza di autonomia del lavoratore nell'espletamento delle sue attività.
In tema di reati colposi, l'addebito di un evento lesivo presuppone che un eventuale comportamento lecito e diligente avrebbe certamente evitato il suo verificarsi o avrebbe avuto significative probabilità di determinare un evento lesivo meno grave.
Gli obblighi di sicurezza di cui all’art. 90 del D. Lgs n. 81/2008 gravano esclusivamente sul committente da intendersi come colui che ha stipulato il contratto d’appalto. non è configurabile alcuna responsabilità a carico del proprietario non committente.
Il committente, tenuto a controllare che l’appaltatore adotti le misure generali di sicurezza. è esonerato dagli obblighi in materia antinfortunistica con esclusivo riguardo alle precauzioni che richiedono l’adozione di specifiche competenze tecniche.
Si è espressa ancora una volta la Corte di Cassazione in una recente sentenza sull'obbligo da parte del CSE di sospendere le attività in un cantiere edile in presenza di un pericolo grave e imminente direttamente riscontrato. E' sufficiente per la suprema Corte la presenza di un ponteggio privo delle necessarie protezioni contro la caduta dall'alto perché il coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione adotti il provvedimento di sospensione?
Si applicano le disposizioni di cui all'art. 26 del D. Lgs. n. 81/2008 riguardanti lo scambio di informazioni, la cooperazione e il coordinamento anche nel caso di contratti diversi da quelli specificatamente indicati nel titolo dello stesso articolo e riferiti ai contratti di appalto, o d'opera o di somministrazione? Sciolto il dubbio dalla Corte di Cassazione in una recente sentenza nel decidere su di un ricorso.
La Corte di Cassazione, nel decidere su di un ricorso presentato dal Procuratore generale della Corte di Appello avverso una sentenza con la quale il Tribunale aveva dichiarato estinto il reato di omicidio colposo ascritto a un datore di lavoro in relazione all’infortunio mortale sul lavoro di un suo dipendente, ha avuto modo di richiamare i termini prescrizionali del reato di omicidio colposo aggravato da violazioni in materia di salute e sicurezza sul lavoro.
Non risponde il datore di lavoro per il decesso di un dipendente infortunatosi per il ribaltamento di un trattore dell’azienda, privo delle regolari protezioni, che stava utilizzando per proprio conto senza autorizzazione e fuori dell’orario di lavoro.
In assenza di una regola cautelare violata da collegare a un infortunio occorso a un lavoratore e se è accertato che sia stato dotato dei necessari presidi di sicurezza non si può addebitare al datore di lavoro la responsabilità di quanto accadutogli.
La prevenzione degli infortuni di soggetti estranei a un cantiere appartiene al gestore del rischio connesso alla sua esistenza anche se essi tengono condotte imprudenti purché non esorbitanti il tipo di rischio definito dalla norma cautelare violata.
Le carenze di misure di prevenzione che hanno portato a delle lesioni gravi di un lavoratore, se derivanti da precise scelte societarie per risparmiare sui costi della sicurezza, costituiscono un illecito amministrativo ai sensi del D. Lgs. n. 231/2001.
il CSE può rispondere degli infortuni accaduti in cantiere nel caso in cui, pur a conoscenza di inadempimenti in materia di sicurezza che li hanno determinati, non abbia provveduto a segnalarli al committente e a proporre la sospensione del cantiere.
La responsabilità del titolare di un’impresa appaltante esecutrice per l’infortunio occorso a un lavoratore di un’impresa appaltatrice può essere esclusa solo nel caso che quest’ultima fornisca ogni garanzia in ordine all’esecuzione delle attività.
Il RSPP risponde a titolo di colpa professionale, unitamente al datore di lavoro, degli eventi dannosi derivati dalla mancata segnalazione di situazioni di rischio che abbiano indotto lo stesso a omettere l’adozione delle doverose misure precauzionali.
Non rientra nella zona di accesso a un cantiere, ai fini della sicurezza sul lavoro, il marciapiedi esterno se di proprietà pubblica o comunque non nella disponibilità del datore di lavoro chiamato a gestire i rischi legati al transito dei mezzi.
il reato di omessa consegna dei documenti richiesti dall’ispettore ha la sua ratio nel rafforzamento dei poteri di vigilanza in sede amministrativa e non è configurabile se lo stesso agisce su delega o anche quale autorità di P.G. in indagini penali.
In tema di infortuni il lavoratore è garante oltre che della propria sicurezza anche di quella dei colleghi di lavoro o di altre persone presenti quando in ragione della maggiore esperienza lavorativa può intervenire per rimuovere le cause di pericolo.
Il parroco assume una posizione di garanzia nei confronti di chi, anche volontariamente, effettua dei lavori all’interno della sua chiesa per cui è responsabile per l’infortunio di un lavoratore caduto da una scala durante i lavori di pitturazione.
Non partecipare ingiustificatamente ai corsi di formazione in materia di sicurezza sul lavoro costituisce per i lavoratori una violazione degli obblighi di diligenza, di fedeltà e di correttezza e può rappresentare una giusta causa di licenziamento.
Un piano di caricamento di altezza inferiore ai 2 metri può non essere protetto dal rischio di caduta dall’alto ma solo se viene utilizzato esclusivamente per le operazioni di carico e scarico e non come piano di lavoro destinato ad altre operazioni.
La figura del coordinatore è richiesta anche nel caso in cui in cantiere lavorino più imprese o lavoratori autonomi in successione tra di loro e non necessariamente in concomitanza laddove i piani organizzativi siano comunque in grado di interferire.
In tema di infortunio sul lavoro la circostanza che un lavoratore possa trovarsi in condizioni psico-fisiche tali da non renderlo idoneo a svolgere i suoi compiti non elide il nesso causale tra la condotta omissiva del datore di lavoro e l’infortunio.
In base al principio di effettività assume la posizione di garante colui che di fatto si accolla e svolge i poteri del datore di lavoro, del dirigente o del preposto anche se sono state appaltate a terzi le opere che hanno dato origine a un infortunio.
Il datore di lavoro che trascuri di attenersi alle istruzioni d’uso fornite dal costruttore di una macchina può considerarsi in grado di riconoscere la pericolosità di un posto di lavoro anche se essa è dotata di una attestazione di conformità.
Il CSE ha una funzione di alta vigilanza sulla generale configurazione del cantiere e non è tenuto ad un puntuale suo controllo momento per momento salvo il potere dovere di intervenire a sospendere i lavori nel caso abbia contezza di gravi pericoli.
Si verifica una interruzione del nesso causale tra condotta omissiva ed evento rilevante, ai sensi dell’art. 41 c.p., quando interviene un ulteriore fattore causale che inneschi un rischio nuovo rispetto a quello originario attivato dalla condotta.
Il committente datore di lavoro è tenuto a valutare anche i rischi specifici dell’impresa alla quale ha appaltato i lavori di pulizia e manutenzione degli impianti della propria azienda se agli stessi partecipano anche suoi lavoratori dipendenti.
L'obbligo di collaborazione del medico competente non presuppone necessariamente una sollecitazione da parte del datore di lavoro ma comprende anche una attività propositiva e di informazione da svolgere con riferimento al proprio ambito professionale.
La nomina del preposto non esime il datore di lavoro dal controllare l’adeguatezza del suo operato e delle scelte che lo stesso ha adottato ma la valutazione della sua idoneità comunque, in tema di culpa in eligendo, non può che essere fatta ex ante.
L’esclusione della punibilità quando l’offesa, per le modalità della condotta e per l’esiguità del danno o del pericolo, è di particolare tenuità ex art. 131 bis c.p. non si applica quando le norme violate incidono sulla sicurezza dei luoghi di lavoro.
Qualora il capocantiere sia assente sul luogo di lavoro deve essere ascritta a colpa del datore di lavoro la mancata previsione della sua assenza, anche eventualmente con la personale e diretta assunzione del suo compito di controllo e sorveglianza.
Nel caso del furto in un appartamento condominiale, commesso con accesso da un ponteggio installato per la ristrutturazione dell'edificio, è configurabile la responsabilità sia dell'imprenditore ex art. 2043 c.c. che del condominio ex art. 2051 c.c..
La nomina del RSPP non determina una delega effettiva delle funzioni e, quindi, non è sufficiente a sollevare il datore di lavoro e i dirigenti dalle rispettive responsabilità per la violazioni degli obblighi di prevenzione degli infortuni sul lavoro.
La Corte di Cassazione, chiamata a decidere sul ricorso presentato da un datore di lavoro condannato per l’infortunio mortale accaduto ad un lavoratore a seguito della caduta da una scala, ha illustrato in una recente sentenza quali sono i criteri che devono portare a scegliere tale attrezzatura nell'effettuazione dei lavori in quota.
In materia di sicurezza sul lavoro, in base al principio di effettività, assume la posizione d garante colui che di fatto svolge i poteri del datore di lavoro ma tale assunzione non esclude comunque la responsabilità del datore di lavoro giuridico.
La nomina di un coordinatore nella fase esecutiva e la presenza del responsabile del cantiere non possono valere ad escludere la penale responsabilità di un datore di lavoro a meno che questi non abbia delegati a essi i suoi obblighi di sicurezza.
Per un sinistro stradale originato da un’inidonea segnalazione di un cantiere in corso nessuna responsabilità si può attribuire all’autista che lo ha provocato se risulta che una migliore segnaletica avrebbe diminuito il rischio che lo stesso accadesse.
Ha rilievo, ci si chiede, la mancata approvazione di una licenza edilizia sulla configurabilità o meno di un “cantiere edile” così come definito dal D. Lgs. n. 81/2008? Un argomento al centro di lunghe discussioni fra gli operatori di sicurezza. Si è espressa in merito la Corte di Cassazione argomentando il suo parere.
Al fine di prevenire gli infortuni, il fornitore di un prefabbricato e la ditta di montaggio, ciascuno per i settori di propria competenza, sono tenuti a formulare istruzioni scritte circa le modalità di effettuazione delle operazioni di montaggio.
Nelle strutture aziendali complesse, ai fini dell'individuazione del garante della sicurezza e delle relative responsabilità, occorre fare riferimento al soggetto, datore di lavoro dirigente o preposto, espressamente deputato alla gestione del rischio.
E' tornata la Corte di Cassazione a esprimersi sulla protezione dal rischio di caduta dall'alto nei luoghi di lavoro, sulla definizione di lavori in quota e sulla continuità giuridica fra la disposizione di cui all'art. 16 del D.P.R. n. 164/1956 e quella di cui all'art. 122 del D. Lgs. n. 81/2008.
La valutazione della prevedibilità di un evento non deve essere ricavata ex post ad evento avvenuto ma deve discendere dall’esame ex ante se il fatto poteva essere evitato sulla base delle conoscenze tecnico-scientifiche e delle massime di esperienza.
Nei cantieri temporanei o mobili, indipendentemente dal numero delle imprese che vi operano, é sempre opportuno nominare comunque un coordinatore per la sicurezza e redigere il piano di sicurezza e di coordinamento e i piani operativi di sicurezza..
Nelle esercitazioni militari e nelle simulazioni belliche, pur in presenza delle situazioni di rischio legate alle particolari operazioni, vanno comunque rispettate le regole democratiche e l’esigenza di non mettere a repentaglio delle vite umane.
In tema di prevenzione degli infortuni in caso di distacco di un lavoratore da un’impresa a un’altra i relativi obblighi gravano sia sul datore di lavoro distaccante che sul distaccatario tenuti entrambi a garantire la sicurezza del lavoratore.
La relazione causale tra la violazione delle prescrizioni di sicurezza nei luoghi di lavoro e gli infortuni legati al rischio che le prescrizioni violate avrebbero potuto eliminare sussiste anche nei momenti di pausa e di sospensione dell’attività.
Di chi è la responsabilità se gli impianti elettrici di un istituto scolastico comunale non risultano essere stati installati a norma? La Corte di Cassazione in una recente sentenza chiarisce i limiti delle responsabilità del sindaco e le condizioni che devono essere realizzate perché esse vengano escluse. Il commento di G. Porreca.
Non si possono estendere le posizioni di garanzia da cui deriva una responsabilità penale oltre i limiti fissati dalle specifiche disposizioni che le prevedono in quanto ciò si risolverebbe in un’estensione in malam partem vietata dalla legge penale.